È stato stimato da appositi studi condotti dai Centri per i disturbi del sonno che quasi il 20% degli italiani soffre di insonnia cronica o transitoria. Il fenomeno non deve essere sottovalutato, perché influisce a lungo andare ed in maniera anche pesante sul benessere; inoltre, analizzando più a fondo i dati, si scopre che il numero di casi di insonnia è esploso durante la pandemia da coronavirus iniziata nel 2020 fin quasi a raddoppiare, e che le donne sono molto colpite costituendo il 60% del totale.
Chiariamo il concetto di insonnia
Per la nostra analisi partiamo da una precisazione: spesso si definisce “insonne” chi ha delle cattive abitudini quali andare sempre a dormire tardi pur dovendosi svegliare presto il mattino seguente, ma in realtà il vero malato di insonnia è chi non riesce a dormire in maniera continua oppure ad addormentarsi nemmeno volendolo. In entrambi i casi ci sono comunque delle conseguenze rilevanti, e per citare solo le più comuni parliamo di
- Prestazioni ridotte sul lavoro oppure a scuola, a seconda dell’età
- Calo della soglia di attenzione, con tutti i rischi connessi come quelli che riguardano la guida o l’uso di macchinari
- Sensazioni di debolezza
- Stati di agitazione o di irritabilità
- Depressione, nei casi più gravi e nei soggetti più sensibili
A favorire gli stati di insonnia ci sono le situazioni di forte stress, di ansia e di preoccupazioni per il futuro, ed ecco perché dicevamo che la pandemia ha accentuato il fenomeno, senza contare che trascorrere più tempo in casa ha fatto saltare tutti gli abituali ritmi, alterando e modificando l’alternanza sonno/veglia soprattutto nei più giovani.
Ci sono rimedi contro l’insonnia?
Alcuni sono tentati dalla scorciatoia, una terapia d’urto a base di sonniferi o farmaci ipnotici, ma questa non è mai la prima strada da intraprendere e va valutata solo in casi estremi e sotto prescrizione e controllo medico. Bisogna invece tentare da subito un approccio comportamentale, creando le giuste abitudini ed una corretta routine del sonno, un insieme di fattori che gli esperti e studiosi della materia chiamano igiene del sonno.
La mossa più importante è spezzare il circolo vizioso dell’ansia, perché spesso è un vero e proprio serpente che si morde la coda: avere paura di non riuscire a dormire aumenta ancor di più l’agitazione. I farmaci cui accennavamo possono tornare utili solo nel caso di insonnie intense e di breve durata magari perché scatenate da un evento traumatico o stressante, da una incombente scadenza o da un esame universitario, mentre per tutti i casi cronici va messa in atto una strategia che faciliti la continuità del sonno.
I consigli pratici
Molti degli stratagemmi per combattere l’insonnia di certo già li conosci, spesso ne abbiamo parlato qui sul nostro blog, e coinvolgono l’alimentazione, le bevande, la regolarità degli orari, l’attività fisica. Inoltre, si può cercare di convivere con l’insonnia per brevi periodi con lo scopo di “esorcizzarla”, ossia convincersi a non averne paura e ridurne così l’invadenza. Intendiamo dire, per esempio, che è molto meglio evitare di restare a rigirarsi nel letto ed alzarsi, bere una tisana rilassante e leggere qualche pagina di un libro sotto una luce soffusa e non stimolante per distrarre il cervello e calmarsi. No assoluto alla TV e a device quali PC, smartphone o tablet, piuttosto si possono sperimentare delle tecniche di meditazione o di rilassamento come quelle basate sul controllo della respirazione.
Gli strumenti e l’ambiente
Per facilitare il sonno ovviamente anche l’ambiente dove si dorme ha la sua importanza, e in special modo in questo periodo estivo con notti torride la temperatura della camera da letto deve essere regolata in maniera idonea: proprio l’eccesso di caldo rende infatti ancora più difficoltoso l’addormentamento, tuttavia è sempre sconsigliato dormire con il climatizzatore acceso tutta la notte. Meglio arieggiare costantemente la stanza per tutta la giornata, tenendola ventilata, e poi un paio d’ore prima di andare a dormire raffrescarla col climatizzatore così da trovare una situazione confortevole che durerà per il tempo necessario a sprofondare in un buon sonno ristoratore.
In molti lamentano che persino il letto ed il cuscino sembrano essere roventi, ed a questo i rimedi sono numerosi, a partire dall’uso esclusivo di fibre tessili naturali per la biancheria, passando per i materassi con piano di riposo in gel termoregolante come nel caso del nostro Molly, fino all’uso di guanciali rivestiti con una fodera speciale e ad alta tecnologia come quella SmartCool che caratterizza i cuscini tempur